Biga ha quel modo Climatico che ti fa volare

Biga El Climatico x Wood'd Vibes

Biga El Climatico incontra Wood’d Vibes: amore a prima vista.


L’incontro tra Wood’d ed il deejay e il produttore noto come Biga El Climatico era destino. Perché tutto questo accadesse, questione di allineamento delle lune, dati il mood e la vibra che condividiamo. Rimaniamo fedeli alle nostre radici, mantenendo uno sguardo curioso sul mondo che ci circonda, ed abbiamo sempre sete di autenticità, all’interno delle differenze culturali a cui guardiamo con amore e rispetto. Questo è fondamentalmente il motivo per cui è un vero piacere dare il benvenuto qui ad Uncovered all’unico solo poster boy Biga, per diffondere un nuovo mixtape esclusivo ed un po’ di sane di Wood’d Vibes! Divertitevi, gente! 


 

Ciao, Biga! Benvenuto, un piacere averti con noi! Ti piacerebbe iniziare alla vecchia maniera, presentandoti ai nostri amici, così come a quelli che non ti conoscono? 
Ciao, mi chiamo Francesco Bigazzi, ma sono sempre stato chiamato Biga, sin dai miei primi giorni di scuola a Firenze, il posto da dove vengo, dove vivo tuttora, e che ho spesso lasciato per fare un giro alla ricerca di musica. Sono un dj e produttore, o, forse meglio, sono quel tipo di tipo che adora suonare per far divertire altre persone, quindi possiamo divertirci e goderci un po’ di musica tutti insieme.

E quando è iniziato tutto? Come sei partito nel tuo viaggio in musica?
Nessun musicista in famiglia, mio padre era solito ascoltare cassette e mixtape in macchina durante i nostri frequenti viaggi e spostamenti. Ero abituato a guardare il finestrino dell’auto mentre ascoltavo roba diversa per ore, poteva essere musica o storie per bambini, io ero lì dietro e ascoltavo, perso nei miei pensieri, e sono ancora lo stesso oggi, quindi direi che ho iniziato ad amare la musica da lì. Una speciale per mio padre…forse non aveva il massimo del gusto per la musica, ma in quegli anni ascoltava cose non convenzionali, fu lui il primo a farmi ascoltare musica africana, roba araba, brasiliana, caraibica, messicana, e musica nera in generale.

La cosa del deejay è arrivata sicuramente più tardi, verso la metà degli anni ’90, quando ho iniziato a comprare dischi e divertirmi con quello. L’idea di manipolare la musica in quel modo, con le mie sole mani, mi ha sempre affascinato. Ho sempre voluto farlo. Il modo di fare hip hop è sempre stato il mio preferito, ci sono tanti modi in cui puoi divertirti e essere creativo, quindi mi sono imbattuto in questo e sono passato dai mixtape di mio padre ai miei, in pratica.

Biga in the mix Wood'd Vibes mixtape
Quali sono le tue principali influenze, e in che modo si riflettono sul tuo suono?
Dre Love e la sua collezione di dischi: lui mi ha mostrato un’incredibile sensibilità, gran gusto e varietà nella musica. Lui è stato il primo che io abbia mai sentito suonare tanti stili diversi tutti insieme. Dall’hip hop alla musica latina fino alla house, sempre mantenuto quel “New York feeling” assieme al suo stile personale.
Alik è un dj molto abile, talentuoso e sensibile, viene da Livorno, e mi ha mostrato molte cose sulla manipolazione della musica e sul corretto confezionamento dei mix.
Dj Muro, dal Giappone, e i suoi mixtapes “ King of Digging ” erano cose da pazzi. Sentivi solo pochi secondi di una traccia, senza alcuna tracklist, e questa cosa mi ha spinto a cercare sempre di più, stessa cosa con gli incredibili mix di Dj Nuts, dal Brasile. Adoro il modo in cui ti lasciano affamato ed incuriosito, questo è il vero punto per me.

Ho iniziato a sviluppare il mio stile “Climatico” sin dai primi anni 2000, dopo essere stato in Sudamerica per un paio di mesi, e quando sono tornato in Italia ho iniziato a suonare cose che ho trovato lì, salsa, cumbia, chicha e anche musica brasiliana, mescolando tutto con ritmi diversi e roba altra. Poi arrivarono altri viaggi, e ogni volta a casa con me tornava sempre più musica nuova: turca, indiana, etiope, dell’Europa orientale. “El Climatico” significa un modo di passare da uno stile all’altro mantenendo il groove e l’essenza di quel che suoni, con un filo rosso. Tutto è senza confini, non esiste una mentalità del tipo “no, no questo no puoi farlo“.

Qual è stata l’ispirazione per questo mix?
Ho iniziato a pensare al legno, un materiale organico. Poi, ho provato a traslare la stessa sensazione nel mix, filtrando tutto attraverso un lettore di cassette a 4 piastre, aggiungendo alcuni effetti analogici per dare quel tocco di vibrante vitalità.

Allora, cosa hai preparato per Wood’d?
Ho fatto un mix che fondamentalmente è un viaggio tra i miei ascolti preferiti, non proprio il mio tipo di dancefloor mix, più una cosa camera da letto, la mia in effetti …. Ci sono cose dal Nord Est del Brasile, dalla parte dell’Oceano Pacifico della Colombia, dal Sudan, oltre ad un bel prog fusion dalla Francia, che ho comprato l’ultima volta che sono stato a Marsiglia. Spero vi piaccia, come mi sono divertito a farlo.