Marco Laganà, l’ironia al potere nel fashion design

Marco Laganà selects his daily essentials

Marco Laganà si racconta, tra ispirazioni e soddisfazioni professionali.


Ok, dritti al sodo: il secondo appuntamento con “High Five!”, la nostra rubrica dedicata ai volti che ruotano attorno al mondo Wood’d. Diamo la parola a Marco Laganà, fashion designer di base a Milano, fondatore dell’omonimo brand nel 2015. Probabilmente l’avrete già incrociato sulle pagine di qualche rivista patinata (o in club milanesi non molto patinati, nda), con le sue collezioni ironiche e pungenti. La nostra preferita? Quella ispirata a IKEA, un annetto prima che il fenomeno Balenciaga ci intasasse le bacheche Facebook. Ladies and gents, parola a Marco Laganà!


Ciao Marco, ci dici in dieci parole chi sei?
Direi il risultato di una notte di sesso tra Charles Eames e J.M. Basquiat. Troppo pretenzioso?

Tre cose che ti ispirano?
I tabù, l’irriverenza, la bruttezza.

Un luogo che tutti dovrebbero visitare?
Decisamente lo Studio Museo “Achille Castiglioni”, a Milano. Un luogo autentico dove immergersi per un pomeriggio. Uno spazio in cui respirare la creatività di un Genio del design.

Due cose che ami fare nel tempo libero?
Lunghe chiacchierate (specialmente con anziani che non conosco), viaggiare per scoprire culture differenti.

Un risultato che ricorderai per sempre?
La collaborazione con Massimo Bottura de l’Osteria Francescana, la persona più visionaria che abbia mai conosciuto. Ho disegnato le scarpe che il team indossa durante i viaggi di lavoro (ricordate la cena da Obama qualche settimana fa?). Come ha detto Massimo: “una scarpa contemporanea per una cucina contemporanea, non c’è spazio per essere nostalgici”. Et voilà.

Descrivi la tua vita personale e professionale con cinque oggetti.
Non è facile, li sceglierò in termini di ispirazione, risultati professionali e background famigliare.

Marco Laganà ed il mocassino disegnato per Massimo Bottura

#01 – Mocassino.
Nella sua semplicità, una scarpa piena di ricerca ed eleganza. Penso che questo mocassino sia il mio migliore design. Per la suola mi sono inspirato al Salk Institute di Louis Kahn, San Diego.

Marco Laganà e l'advertising: la Pop-Art

#02 – La mia prima campagna di advertising.
Non ricordo bene da dove l’idea sia nata. “The Pop-Art collection” è un gioco di parole. “Pop” si riferisce alla Pop Culture, “Art” sta per artigianale. È stata la mia prima collezione. Penso sia identificativa dell’importanza che la comunicazione ricopre nei miei progetti.

la famiglia di Marco Laganà è originaria di Amatrice

#03 – Pasta all’amatriciana
La miglior memoria di un posto che non esiste più. Mia mamma e i miei fratelli sono nati ad Amatrice. Ho ancora tantissimi ricordi legati a questo luogo. Che ormai è solo polvere.

Marco Laganà ama Achille Castiglioni: questa è la Sella

#04 – “Sella” di Achille Castiglioni
Semplice e concettuale. Castiglioni ha disegnato questa sedia per parlare al telefono. Pensata per essere utilizzata per pochi minuti, amo il processo creativo dietro questo design. Conoscenza, demolizione, ricostruzione.

#05 – “Damn Good Advice” di George Lois
La guida di un genio per i geni. George Lois è uno dei più grandi pubblicitari di sempre. Per capire di cosa sto parlando, cercare su google la sua intervista “My Place: George Lois”. Ne rimarrete folgorati!