ComaCose: metti un po’ di questo, un po’ di quello

Coma Cose talks creativity and music background with Wood'd | Uncovered Journal

ComaCose e l’anima di Milano nel 3000.

ComaCose, o Coma_Cose, se preferite, è un progetto musicale milanese, nato a Milano da due milanesi adottivi, che da Milano e di Milano prendono l’humus creativo, nel bene e nel male, per trasferirlo in musica che flirta con suggestioni transgenerazionali, al di là dei generi. Tutta una serie di video di loro dall’inizio di quest’anno, e ancora pochissime notizie su di loro. Curiosi di saperne di più, qui a Wood’d li abbiamo incrociati per una breve chiacchierata e per portarvi un estratto del loro soundscape. Ladies and gents, Fausto e California sono con noi per Wood’d Vibes: diamo il benvenuto a ComaCose.

Uncovered: Ciao Fausto e California, descrivetevi brevemente.
California: Ciao, siamo due musicisti e artisti, attualmente di base a Milano.

Uncovered: Come avete iniziato a suonare e a interessarvi di musica?
Fausto: Mi sono avvicinato alla musica grazie alla prima grande ondata del rap, subito dopo da produttore di progetti diversi e distanti tra loro. Coma_cose è l’ultimo, assieme a California. Lo considero come il risultato delle nostre diverse esperienze e attitudinio.

Uncovered: Quali sono le influenze che hanno caratterizzato il vostro suono?
California: Classic Rap, Alternative Rock, Electronic flows.

Uncovered: Cosa state ascoltando ultimamente?
Fausto: Adesso stiamo scrivendo nuova musica, e in questa fase preferiamo non essere influenzati troppo dalla musica che ascoltiamo. Se passassi da noi sentiresti probabilmente qualche traccia per rilassarsi o dei pezzi psichedelici del passato.

Uncovered: Da dove avete preso ispirazione per questo mix?
California: Come ti dicevamo, ultimamente abbiamo ascoltato tantissima musica psichedelica dei ’70, come anche molti progetti indipendenti dei ’90.

Uncovered: Cosa avete preparato per Wood’d?
Fausto: Una selezione di musica diversa, proveniente da ambienti distanti. Il divertimento è stato appunto nell’accostarli assieme. Se dovessimo dargli un titolo diremmo “Anadelia”, che sta per Analog Psychedelia.